La Commissione europea ha dato il via libera a due normative nel quadro delle norme sugli aiuti di Stato: il tanto atteso decreto FER, che prevede un regime di sostegno di 5,4 miliardi di euro per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili in Italia, e l'introduzione di rigorosi limiti di emissione di CO2 nel meccanismo di regolazione.
La Commissione ha ritenuto che le misure previste nel piano siano compatibili con le regole UE sulla concorrenza.
Molto soddisfatto il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Davide Crippa che sottolinea che il decreto FER nasce a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come l'eolico, il fotovoltaico, l'idroelettrico e i gas di depurazione.
Dopo la firma del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro dell'Ambiente, il GSE definirà i meccanismi di accesso agli incentivi, che verranno erogati, sotto forma di un premio che si aggiunge al prezzo di mercato. E' stato inoltre previsto un meccanismo di recupero. Nel caso in cui il prezzo di mercato sia superiore al costo medio di produzione per ciascuna tecnologia rinnovabile, gli impianti selezionati non riceveranno più un premio e dovranno invece restituire alle autorità italiane le entrate supplementari.
La Commissione ha approvato anche l'introduzione di rigorosi limiti di emissione di CO2 nel meccanismo italiano per la remunerazione delle capacità. La misura contribuirà a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento ed a aumentare il livello di tutela ambientale senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico. Alla prima asta prevista con il nuovo meccanismo per fine anno potranno partecipare solo i fornitori di capacità che rispettano rigorosi limiti di emissione di CO2 definiti nel regolamento sull'energia di recente adozione.
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